In fisica, e in particolare in termodinamica, il disordine è una funzione di stato di un sistema la cui variazione, in una trasformazione che porti il sistema da uno stato iniziale A ad uno finale B, viene calcolata sommando le quantità di calore scambiate dal sistema in una qualsiasi trasformazione reversibile che vada da A a B, divise rispettivamente per le temperature assolute delle sorgenti (in gradi Kelvin) con cui si scambia calore.
In chimica invece, una variazione dell'ordine è una variazione del numero di modi in cui possono essere disposte le particelle che costituiscono il sistema ed è un fattore determinante nella previsione della direzione in cui avviene una trasformazione spontanea. Consideriamo ora il seguente esempio :
Notiamo che inizialmente i due gas e le rispettive molecole sono separati, ma se i due compartimenti fossero messi in comunicazione, i due gas si mescolerebbero tra loro e sarebbe impossibile tornare spontaneamente alla stabilità precedente. Tale aumento di entropia spontaneo avviene sempre in natura pertanto possiamo dire che le configurazioni ''disordinate'' sono le più probabili e numerose.
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